Il termine "litofania", dal greco "litho" (pietra) e phainein (per far apparire), designa una particolare decorazione della porcellana, che prevede la realizzazione, con diversi spessori, di un'immagine tridimensionale che, se retroilluminata, lascia apparire in chiaro-scuro l'immagine stessa, dandole profondità e realisticità.
La nascita delle litofanie non è ben chiara.
C'è chi pensa che la sua nascita e diffusione sia da datare al 1820 in Europa, e chi sostiene che le prime litofanie siano da attribuire alla cultura cinese del periodo Ming (1368-1644), quando l'arte della porcellana in Cina era altamente specializzata e portò alla realizzazione di porcellane sottilissime sulle quali venivano nascoste delle decorazioni.
Ad oggi la più grande collezione di litofanie su porcellana si trova a Toledo, in Ohio, presso il Blair Museum of Lithophanes.
(Rara litofania a globo in porcellana di Dresda, mostrata illuminata e non, conservata presso il Blair Museum)
Con l'avvento di macchine CNC ad alta precisione e stampanti 3D, i costi di realizzazione delle litofanie si sono notevolmente abbassati e la possibilità di personalizzazione delle immagini è cresciuta.
In poco tempo è ora possibile creare litofanie partendo da fotografie, immagini digitali o digitalizzate.
Grazie all'utilizzo di materiali polimerici come il PLA o l'ABS, le litofanie stampate in stampa 3D sono inoltre leggere e realizzabili in diverse forme, permettendo il loro impiego nella creazione di diversi oggetti, come: lampade, ciondoli, portachiavi, ecc.
Fonti: Blair Museum; Litofanie, magiche trasparenze di luce, conferenza tenuta presso "La Casa di ros" da Paola De Dominicis San Benedetto Po (MN), 1 e 2 Giugno 2013.